Il piacere effimero che scaturisce dall’avere, dal possedere, dallo sfruttare in maniera incondizionata tutto e tutti, spesso in maniera inconsapevole, é finalizzato esclusivamente ad accumulare gioie per soddisfare il nostro ego. Più di tutto adoriamo il nostro ego. Adorando noi stessi incentriamo tutta la vita sulla considerazione che gli altri hanno di noi. Non c’è cosa più importante e più piacevole dell’ammirazione, ancora più appagante se si trasforma in invidia, da parte di chiunque orbiti intorno a noi. Ma questi piaceri, per loro natura passeggeri, ci inducono alla continua ricerca di altre gioie per godere dei nuovi piaceri che ne derivano e via così. Un circolo vizioso, una vera e propria dipendenza, una droga che come tutte le schiavitù risulta difficile da riconoscere e da vincere. Può l’uomo, come fine ultimo della propria miracolosa esistenza, ridursi ad un semplice collezionista di gioie? Cercare la risposta a questa domanda e rendersi consapevoli di questo subdolo meccanismo può aiutarci a raggiungere l’illuminazione!